Boccione maggiore
Cicoria amara, amarago, amarone, grugno, lattugaccio, scorzanera trifoliata, lattajolo, ingrassaporci, bell’ommo. “Cequaire all’ammérse”, “cicuredde âmmerse”, “cicuròni”.
- Descrizione sintetica del prodotto
- Processo produttivo
- Storie e tradizione
- Tipologia di commercializzazione
- Iniziative di promozione
Un proverbio di Manduria (TA) così recita: “Cu li caroti, li erzi, li pasuli e tanti otri verduri, ntra lu minestroni già misu puru nu cicuroni” (“Con le carote, le verze, i fagioli e altre verdure, nel minestrone ho messo anche il boccione”).
Nel libro “Erbe mangerecce”, Del Lungo (1935) riporta il boccione (fig. 1).
Bianco (1989) ha pubblicato “Specie erbacee della flora infestante pugliese utilizzabili come ortaggi e piante da condimento” (fig. 2).
Nel quadriportico del Monastero di S. Maria della Consolazione di Martano (LE), dove ha sede una comunità monastica rimasta fedele al programma di vita tracciato da San Benedetto nella sua regola (“ora et labora”), è ospitata una mostra di erbe medicinali raccolte in situ a cura di Fra Domenico Palombi, come descritto nell’articolo “La comunità monastica di Santa Maria della Consolazione e la figura di Fra Domenico Palombi, esperto conoscitore e studioso di erbe officinali”.
Il mensile Realtà Nuove (1995) di Mola di Bari ha pubblicato la guida al riconoscimento e ricette delle piante spontanee “I fogghie de fore” (fig. 3).
- Sul web, attraverso eventi, attraverso azioni di conoscenza e fruibilità del territorio.
Aspetti nutrizionali
(*) Dal libro “Piante spontanee nella cucina tradizionale molese” (Bianco et al., 2009).