Capriata
Crapiata, Crapriète, Crapejòit pe le cecurèdd.
- Descrizione sintetica del prodotto
- Processo produttivo
- Storie e tradizione
- Tipologia di commercializzazione
- Iniziative di promozione
Ingredienti: cicorielle selvatiche, fave secche decorticate, cipolla, aglio, alloro, olio extravergine d’oliva, sale, peperoncino.
Procedimento: mettere a mollo le fave per un’ora. Successivamente, disporle in una casseruola con acqua, cipolla affettata, qualche foglia di alloro, due spicchi d’aglio interi, sale e olio. Lasciar cuocere le fave fino a quando non avranno raggiunto la consistenza di una morbida crema. Nel frattempo, mondare, lavare e lessare le cicorielle selvatiche in acqua salata. Far dorare lo spicchio d’aglio e il peperoncino nell’olio. Quando le cicorielle saranno ben cotte, scolarle ed aggiungerle all’olio fritto, dal quale sarà eliminato l’aglio; aggiungere la purea di fave, lasciando insaporire.
- Comune in sagre e feste locali;
- Nel 1997, l’Università della terza età di Gravina in Puglia ha curato la pubblicazione del libro “U Calaridd. Cucina Gravinese, Cultura, Tradizioni e Storia”, all’interno del quale è riportata la ricetta (anche in dialetto gravinese) della 'crapejòit pe le cecurèdd' (fave con le cicorie campestri).
- La ‘Crapiète’ gravinese sulla pagina Wikipedia di Gravina in Puglia, scritta in dialetto barese.