Carciofi di Putignano
Carciofo verde di Putignano e Carciofo violetto di Putignano.
- Descrizione sintetica del prodotto
- Processo produttivo
- Storie e tradizione
- Tipologia di commercializzazione
- Iniziative di promozione
Negli orti domestici di Putignano (BA) è molto frequente trovare qualche pianta di “Carciofo verde di Putignano” e “Carciofo violetto di Putignano"; quest’ultimo risulta più precoce del precedente.
Il “Carciofo verde di Putignano” è medio-tardiva, con inizio della produzione a marzo e ciclo produttivo breve o medio. Una caratteristica di questa varietà locale è l’uniformità del colore verde del capolino. Il capolino principale del Violetto di Putignano presenta forma ovoidale e risulta piuttosto compatto. Le brattee esterne sono generalmente di colore viola scuro, a volte con sfumature verdi, ad apice acuto e senza spine o con spina molto corta.
Se il ‘Verde di Putignano’ è un carciofo decisamente tardivo, il ‘Violetto’ è più precoce, tanto che in annate più calde alcuni capolini raggiungono la maturità commerciale i primi di dicembre, almeno quelli delle piante più esposte al sole.
L’impianto avviene per lo più partendo da carducci, ma anche con frazioni di ceppaia (“zampe”) in cui sono presenti alcune gemme. Si utilizza letame e concimi, coltelli per la raccolta, cassette e spago per la preparazione di fasci.
Nel dialetto putignanese col termine “pegn” si intende in maniera specifica il capolino del carciofo, alludendo alla forma della “pigna” prodotta dagli alberi di pino. Col termine “scarcioppe”, invece, si intende più specificatamente la pianta del carciofo.
Dellacecca et al. (1976), nell’Atlante delle varietà di carciofo riportano le due varietà (fig. 1, 2, 3, 4).
- Caratterizzazione e promozione territoriale da parte di associazioni locali;
- Progetto regionale “Biodiversità delle specie orticole della Puglia” - BiodiverSO (PSR Puglia 2007-2013 - Misura 214/4 sub-azione “Progetti integrati per la biodiversità)”.