Carota di Polignano
Carota giallo-viola di Polignano, Carota di San Vito, Bastinaca di San Vito.
- Descrizione sintetica del prodotto
- Processo produttivo
- Storie e tradizione
- Tipologia di commercializzazione
- Iniziative di promozione
La semina della Carota di Polignano viene effettuata, in maniera scalare, dalla metà di agosto fino alla fine di settembre, mentre la raccolta, anch’essa scalare, si protrae da novembre a maggio.
Il seme utilizzato per l’impianto della coltura viene autoprodotto ogni anno dagli agricoltori, che individuano le piante più sane e vigorose avendo cura di selezionarle con radici di colore diverso. Gli agricoltori adottano il principio agronomico della rotazione per evitare il ripetersi della coltivazione per più anni sullo stesso terreno. Normalmente non viene effettuato nessun tipo di concimazione minerale, a meno che la coltura non insista per più anni sullo stesso terreno.
La fase più faticosa e delicata della coltivazione è indubbiamente la raccolta, eseguita a mano con l’ausilio di un forcone. Dopo la raccolta, le radici subiscono un sommario lavaggio con la stessa acqua usata per l’irrigazione (salmastra), al fine di asportare il terreno e, successivamente, vengono poste in cassette di legno per la commercializzazione.
- Inserimento della Carota di Polignano nella lista dei presidi Slow Food;
- Inserimento della Carota di Polignano in pagina dedicata Wikipedia;
- Associazione “La bastinaca di San Vito” (bastinaca o pastinaca è il nome dialettale con cui vengono indicate generalmente le carote), dal nome dell’abbazia attorno alla quale sono presenti la maggior parte dei campi coltivarti con tale ortaggio;
- Progetto regionale “Biodiversità delle specie orticole della Puglia” (PSR Puglia 2007-2013 - Misura 214/4 sub-azione “Progetti integrati per la biodiversità)” – BiodiverSO.