Cima di zucchina

Spigolature della pianta di zucchine, talli di zucchine, siverchi di zucchina, tenerumi delle zucche, sovèirchie de checozze, cème de checozze, cème di chechezzèdde, ciùmm du cùcozz, siveirchie.

Le cime di zucchina sono gli steli della pianta, assieme alle foglie più piccole e ai piccioli.

Il termine dialettale “siverchio” riporta al termine italiano “soverchio”, che sta ad indicare qualcosa in eccesso. In effetti, la semina in pien’aria della zucchina veniva effettuata con un numero di semi superiore rispetto alla densità ottimale delle piante in campo; ciò per sopperire alla presenza di semi non germinabili e alle fallanze. Tuttavia, così facendo, in vari tratti della fila il numero di piantine emerse risultava superiore rispetto alla densità ottimale, pertanto quelle in eccesso (alias “siverchi”) venivano estirpate ed utilizzate come alimento. Inoltre, rappresentano anche le piante giunte al termine del loro ciclo produttivo, estirpate dalle radici e messe in commercio a poco prezzo.

La preparazione di questo ortaggio consiste nella spigolatura, eliminazione delle foglie più grandi e basi radicali, quello che ne rimane, ovvero le parti più tenere: i fiori sterili, le parti apicali, le foglie giovani, le piccole zucchine non ancora sviluppate e i rametti cavi che vengono liberati dalle parti fibrose e tagliati a pezzi, lavati ed utilizzati per la preparazione di diversi piatti, come ad esempio, pasta con le “sovèirchie” o patate e “sovèirchie”.


Disponibili all’articolo: “Le ‘Cime di zucchina’, un PAT attraverso i secoli”.
Mercati ortofrutticoli e presso numerose aziende agricole.
  • Progetto regionale “Biodiversità delle specie orticole della Puglia” (PSR Puglia 2007-2013 - Misura 214/4 sub-azione “Progetti integrati per la biodiversità)” – BiodiverSO;
  • La ‘Cima di zucchina’ nella cucina tipica di Bisceglie.

Aspetti nutrizionali

Valore energetico: 10 kcal
Valori in grammi (g) per 100 g di parte edibile

Bibliografia