Cipolla di Zapponeta
- Descrizione sintetica del prodotto
- Processo produttivo
- Storie e tradizione
- Tipologia di commercializzazione
- Iniziative di promozione
La ‘Cipolla di Zapponeta’ (Allium cepa L.) rappresenta, in ordine d'importanza, la seconda coltura degli arenili, vicina della ‘Cipolla bianca di Margherita’ ("Cipodd di salen", Cipolla delle saline) oggi prodotto IGP.
Viene ottenuta da popolazioni locali, provenienti probabilmente dalla cv. ‘Bianca di Barletta’, che vengono indicate con nomi che ricordano il periodo di raccolta: ‘Marzaiola’, ‘Maggiaiola’ o ‘Maggiatica’, ‘Giugnese’, ‘Lugliatica’, ‘Agostana’. Il bulbo è di colore bianco avorio, subsferico nelle popolazioni precoci e tendenzialmente globoso nella ‘Giugnese’ e ‘Lugliatica’. Il peso medio varia da 110, 170 e 215 g rispettivamente per la ‘Maggiaiola’, ‘Giugnese’ e ‘Lugliatica’. Possiede un elevato contenuto di zuccheri e un basso livello di acido piruvico (precursore dei composti che causano la ben nota lacrimazione durante il taglio del bulbo stesso). Viene venduta in sacchetti di peso variabile da 5 a 20 kg o in vassoi di plastica ricoperte di pellicola trasparente, nel caso di consegna alla GDO. In entrambi i casi il prodotto viene etichettato secondo le norme vigenti. Il consumo può avvenire allo stadio crudo o cotto.
- Negli anni sono state organizzati numerosi eventi e sagre dedicati alla ‘Cipolla di Zapponeta’ come, ad esempio, la Sagra del cannolicchio e delle cipolle, tenutasi in agosto, oppure la Sagra dei prodotti tipici di Zapponeta;
- La ‘Cipolla di Zapponeta’ sul sito tasteatlas.com;
- La ‘Cipolla di Zapponeta’ sul sito pugliaandculture.com.