Fave fresche cotte in pignatta

Fave del Beato Giacomo.

I semi della fava (Vicia faba L. var. major Harz) sono generalmente variabili nelle dimensioni e nella forma, obovati, globosi o compressi e di colore giallo verdino o verde. Il seme fresco è tenero e di sapore dolce. Raccolte fresche in primavera, vengono cotte lentamente in pignatte di terracotta, accanto al fuoco. Si consumano sole, condite con un filo di olio extravergine, oppure accompagnate da squisite cicorielle di campagna.
Dopo aver sgranato i baccelli freschi, i semi vengono bolliti in acqua, all’interno di pignatte in terracotta, per circa 30-45 minuti con cipolla e olio extravergine di oliva con aggiunta di sale nella fase finale della cottura. A fine cottura si condiscono con altro olio extra vergine di oliva della zona. Questo può rappresentare un piatto unico o può accompagnare pietanze di specie spontanee tipiche della zona, più frequentemente con le cicorielle di campagna.
La ricetta delle fave fresche cotte in pignatta ha origine in una leggenda risalente al 1400 e legata al Beato Giacomo, fulcro della vita religiosa dei Bitettesi. Si narra infatti che il frate, in uno dei suoi soliti momenti d’estasi di preghiera, si sia commosso al punto da lasciar cadere le sue lacrime nella pignatta in cui avrebbe dovuto cuocere le fave fresche per i fratelli del convento; numerose citazioni e raffigurazioni dell’epoca lo rappresentano appunto dinanzi ad un fuocherello su cui cuociono miracolosamente le fave, con la dicitura “Beati voi, Bitettesi, che mangerete le fave cotte nelle dolci lacrime di Fra Giacomo”.
In ristoranti e agriturismi.

Aspetti nutrizionali

Valore energetico: 49 kcal
Valori in grammi (g) per 100 g di parte edibile

Bibliografia