Fegatini di Laterza
Gnumm’redd lattarol, Gnumm’redd da Terz.
- Descrizione sintetica del prodotto
- Processo produttivo
- Storie e tradizione
- Tipologia di commercializzazione
- Iniziative di promozione
Si tratta di una tradizione tramandata di generazione in generazione. Si narra che al tempo dei latifondi, mezzadri e signori feudali mangiavano le carni, ossia i tagli più pregiati dell’animale, lasciando le frattaglie ai contadini operai. Per questo, le massaie inventarono un metodo per rendere più appetitose le interiora degli ovi-caprini, che spesso erano l’unico tipo di carne che si riusciva a mettere in tavola.
Gli ‘involtini di Laterza’ presentano caratteristiche simili ad analoghi prodotti realizzati in altre zone della regione, seppur distanti tra loro, come i cosiddetti “gnumarieddi” leccesi o “gnumeredde” di Locorotondo.
Qualunque sia la loro origine, questa pietanza si è diffusa nelle masserie meridionali e viene spesso abbinata ad altri prodotti della cultura contadina, come le cipolle, i peperoni e i formaggi di pecora e di capra.
Nel dialetto locale questi involtini vengono anche chiamati "gnumm’redd lattarol" oppure "gnumm’redd da Terz".
Riferimenti bibliografici si ritrovano nel libro “La storia di Laterza” (Galli, 1941).
- La prima domenica del mese di agosto l’Associazione Macellai di Laterza organizza la “Sagra dell’arrosto”, che si tiene in Piazza Vittorio Emanuele, durante la quale è possibile gustare, tra le altre cose, i tradizionali ‘fegatini’ locali. Nel 2019 questa ricorrenza è giunta alla sua 41a edizione;
- “Sagra del Pane e dell’arrosto di Laterza”, in settembre, durante la quale è possibile assaggiare la tradizionale carne arrostita a fornello e i ‘fegatini di Laterza’;
- I ‘fegatini di Laterza’ su Wikipedia, nella pagina dedicata agli ‘gnummareddi’.