Mela limoncella dei Monti Dauni meridionali
Limoncella.
- Descrizione sintetica del prodotto
- Processo produttivo
- Storie e tradizione
- Tipologia di commercializzazione
- Iniziative di promozione
La mela limoncella è una vecchia cultivar italiana molto rustica, con portamento assurgente, particolarmente adatta agli ambienti di alta collina e media montagna dove risulta vigorosa e produttiva, tollerante alle avversità climatiche e alla ticchiolatura. Il frutto è piccolo con peso di 100-150 g, di forma ellissoidale, con buccia di colore giallo-verdastro, di medio spessore, poco cerosa e cosparsa di numerose e vistose lenticelle. Durante la prolungata conservazione assume un aspetto corrugato e grinzoso, diventa più aromatica e gustosa. La polpa, al giusto grado di maturazione, è bianca, croccante, profumata, fragrante e succosa.
Varietà dalla pezzatura media, non adatta per i mercati, ma interessante per la coltivazione nei frutteti famigliari e negli agriturismi, in quanto molto saporita anche se non di bell’aspetto. Buona resistenza alle manipolazioni, adatta per la conservazione in post raccolta. Si adatta, oltre che per il consumo fresco, anche per la trasformazione in purea, zuccherata o meno, confettura, frutti sciroppati, produzione di aceto di mele, sidro. Presenta un’ottima conservabilità.
Antica varietà di origine sconosciuta, molto nota in tutto il Sud Italia, ma anche in Abruzzo, Umbria e soprattutto Molise. È presente in Puglia soprattutto nella zona dei Monti Dauni Meridionali, nei comuni a confine con la provincia di Avellino dove questa cultivar è abbastanza diffusa, come Orsara di Puglia, Panni, Anzano Di puglia, Monteleone di Puglia, Accadia, Deliceto, Bovino, ecc.
Nel volume “Pomologia: descrizioni delle migliori varietà di albicocchi, ciliegi, meli, peri, peschi” (Molon, 1901), alle pagine 163 e 164 è presente una bellissima iconografia di questa mela, rappresentata sia come frutto intero che sezionata, e viene riportata una descrizione del prof. Savastano tratta da “La rivista agraria” n. 10 del 1893 dove si definisce la diffusione in tutto il Meridione d’Italia.
Anche il Gasparrini nel “Ragguaglio agricoltura e pastorizia nel Regno di Napoli” (1845) la definisce come varietà da “buona frutta ma che non regge il paragone con le varietà del resto d’Europa, presente in molte zone del Regno di Napoli”.
Inoltre, la mela limoncella è citata dal canonico Giampaolo di Ripalimosani nel 1819. Notizie sono riportate nell’opuscolo curato dall’Amministrazione della Provincia di Foggia, Assessorato al Turismo, nelle note gastronomiche, precisamente nel territorio di Orsara di Puglia.
Altre notizie sono riportate nel testo “Appennino. I verdi sentieri della collina” (De Luca, 2010), che descrive vicende negli anni precedenti la seconda guerra mondiale.
- Progetto “Recupero del Germoplasma Frutticolo Pugliese” - Re.Ge.Fru.P (PSR Puglia 2007/2013, Misura 214 az.4a - “Progetti integrati per la biodiversità”);
- Nel 2020 il GAL Meridaunia ha iniziato un percorso di valorizzazione e rilancio delle antiche culture dei Monti Dauni, presenti nel comprensorio tra Panni, Anzano e Monteleone (FG), tra cui la ‘Mela Limoncella’. Per quest’ultima, in particolar modo, è in corso il progetto "Valorizzazione della mela Limoncella e melicoltura sostenibile nelle aree rurali dei Monti Dauni – VALMELA”;
- La ‘Mela Limoncella’ è stata inserita tra i prodotti dell’Arca del Gusto dalla Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus;
- La ‘Mela Limoncella’ su Wikipedia.