Meloncella

Spiuleddhra, Minunceddhra, Cucumbrazzu, Cummarazzu.

La ‘meloncella’ (Meloncella bianca, Meloncella nera, Meloncella fasciata) è il frutto immaturo di Cucumis melo L. Le varie denominazioni hanno origine dai diversi dialetti dei comuni salentini. Il frutto ha forma cilindrica-allungata con le estremità arrotondate; la costolatura è evidente, ma superficiale. Durante l’ingrossamento, tende a perdere la peluria che rimane più evidente alle estremità. L’epidermide presenta screziature longitudinali di colore verde brillante, su uno sfondo bianco crema, che persiste lungo i solchi delle costolature. La ‘meloncella fasciata’ è croccante e succosa; ha la polpa un po’ più dura rispetto alle altre varietà di melone immaturo, tuttavia è sempre dolce. Anche la placenta è dolce, di consistenza spugnosa e poco succosa; all’interno, i semi sono teneri e si possono mangiare con la polpa.

Il peso dei frutti commerciabili varia da 120 a 300 g; la sezione trasversale di quelli più grossi mostra la cavità placentare. La polpa è di colore verde chiaro. È costituito da 95% di acqua, da un bassissimo contenuto di zuccheri, di sodio, di nitrati e dall’assenza di principi amari. La caratterizzazione chimica effettuata sulle principali varietà locali di ‘meloncella’, vede la varietà ‘meloncella fasciata’ con valori più elevati di citrullina (13,2±1,3 mg/100 g di peso fresco).

Per la coltivazione della ‘meloncella’ si prepara il terreno con una aratura profonda e fresature accompagnate da concimazioni a base di fosforo e in copertura con concimi azotati. Il terreno viene generalmente pacciamato. La semina in pien’aria viene effettuata in marzo-aprile mentre in tunnel e in serra generalmente si trapiantano le piantine in febbraio-marzo. La distanza tra le file è circa 180 cm, mentre sulla fila è 50 cm. La raccolta inizia da fine aprile e termina a ottobre. Il numero di frutti per pianta varia da 6 a 15.
Nel Salento sono molto diffuse le ‘meloncelle’. Le più importanti sono quella ‘bianca’ e quella ‘fasciata’. Alimentano una notevole commercializzazione sia in Puglia sia in altre regioni. Quella ‘fasciata’ è risultata la varietà locale di meloncella che meglio si presta allo sfasamento colturale; inoltre, la facilità con cui viene coltivata in serra allunga il suo calendario colturale, garantendo la disponibilità del prodotto sul mercato anche sino a novembre.
In distribuzione moderna, al dettaglio tradizionale, in negozi specializzati, vendita diretta in azienda e commercio elettronico.

  • La cooperativa O.P. San Rocco di Leverano (LE), a partire dal 2020, ha sviluppato un progetto di comunicazione online per la ‘meloncella’ salentina, che comprende un sito internet dedicato, una pagina Facebook e un profilo Instagram, finalizzati alla valorizzazione e promozione di questo prodotto locale;
  • La ‘meloncella’ del Salento protagonista di una puntata di “Ricette all’italiana”, andata in onda il 16 maggio 2016 su Rete 4;
  • Progetto regionale “Biodiversità delle specie orticole della Puglia” - BiodiverSO (PSR Puglia 2007-2013 - Misura 214/4 sub-azione “Progetti integrati per la biodiversità”), che ha permesso la caratterizzazione delle varietà ‘meloncella bianca’, ‘meloncella nera’ e ‘meloncella fasciata’;
  • La ‘meloncella’ tra le antiche varietà locali promosse dall’associazione Salento Km0;
  • La ‘meloncella’ tra i prodotti tipici della Puglia nel portale web dedicato viaggiareinpuglia.it.


Aspetti nutrizionali

Valore energetico: 11 kcal
Valori in grammi (g) per 100 g di parte edibile

Bibliografia