Minestra verde
Minestra verde alla pugliese.
- Descrizione sintetica del prodotto
- Processo produttivo
- Storie e tradizione
- Tipologia di commercializzazione
- Iniziative di promozione
La ricetta viene descritta in dettaglio da Nicola Borri (1990) nel capitolo “Il pugliese a tavola. Alcune specialità della cucina pugliese ed il modo di prepararle” nel libro “Puglia dalla terra alla tavola” (AA.VV., 1990): «preparare un brodo di carne che cuocia almeno 3 ore, separatamente tagliare e cuocere numerose verdure quali cavolo, sedano bianco, cardoni, cipolla, carote. Il tutto poi amalgamato nel brodo con leggera cottura nello stesso tegame insieme alla carne. Spolverare di pecorino.» (fig. 1).
D’Ambrosio nel libro “Tra anima e corpo – Cibo tra alimentazione in Puglia nei secoli XVIII e XIX” (1995), cita il consumo della minestra verde nel seminario di Gravina (Bari) nel periodo 8 novembre 1762 - 31 agosto 1763 per 165 volte (con frequenza da 6 a 26 volte ogni mese) (fig. 2).
Nel ricettario Natale edito dal mensile di Mola di Bari Realtà Nuove nel dicembre 1989, dopo una breve nota sulla consuetudine di preparare questo piatto “il giorno di Santo Stefano per «disintossicarsi» dal pranzo natalizio”, sono riportati gli ingredienti per 4 persone e il procedimento (fig. 3).
- Progetto regionale “Biodiversità delle specie orticole della Puglia” - BiodiverSO (PSR Puglia 2007-2013 - Misura 214/4 sub-azione “Progetti integrati per la biodiversità”);
- La 'minestra verde' sul portale di promozione della Puglia, puglia.com;
- Con il motore di ricerca di Google la stringa “Minestra verde Puglia” restituisce oltre 78.000 risultati con notizie storiche, ingredienti e procedimento, nonché numerose foto del piatto.