Il piatto è composto da piselli secchi cotti in pignatta ai quali vengono aggiunti tocchetti di pane fritto.
Prima della cottura, i piselli secchi si mettono a bagno per almeno dieci ore. Si mettono a cuocere, coperti di sola acqua, in una pignatta di terracotta e, dopo la schiumatura, per insaporire il tutto, si aggiungono alcuni ortaggi in piccola quantità: cipollotto, sedano, prezzemolo, pomodorini da serbo (dopo averli pelati ed aver rimosso i semi).
Quindi si sala a piacimento, si aggiunge olio extravergine d’oliva e si lascia cuocere a fiamma bassa sino a quando i piselli non avranno raggiunto quasi la consistenza di una purea.
A parte, si friggono - sempre in olio extravergine d’oliva - dei tocchetti di pane di grano duro che si dispongono sul fondo dei piatti. Si versano sopra i piselli cotti (spesso si aggiungono pure delle verdure lessate), si cosparge con un altro filo d’olio e si serve.
L’origine di questo piatto è antichissima, in quanto veniva tradizionalmente consumato come prima colazione dai contadini, prima di recarsi al lavoro. Riferimenti a questo piatto si trovano nei testi “Almanacco salentino” (Congedo, 1972) e “Puglia dalla Terra alla Tavola” (AA.VV., 1979).
Agriturismi e ristorazione.
La ricetta ‘piselli a cecamariti’ sul portale di promozione della Puglia, puglia.com;
I ‘piselli a cecamariti’ tra i piatti della cucina tradizionale salentina su Wikipedia.