Pitteddhre
Muffettate, Pitteddhe, Pittedde.
- Descrizione sintetica del prodotto
- Processo produttivo
- Storie e tradizione
- Tipologia di commercializzazione
- Iniziative di promozione
Alla farina tipo 00 (oppure farina di grano duro setacciata) si aggiunge un 20% di olio d’oliva, buccia di limone (finemente grattugiata) e poco sale. Si impasta a lungo il tutto, sino ad ottenere una pasta elastica, aggiungendo se necessario un po’ di acqua. Si stende tutto con il matterello e, aiutandosi con una tazzina da caffè o con una fustella, si ricavano dei dischi di pasta. Al centro di ognuno di questi si pone una cucchiaiata di “mostarda”. Si stende il tutto e, lavorando con i polpastrelli del pollice e dell’indice di entrambe le mani, si arricciano i bordi in modo da formare una sorta di piccole guantiere.
Le ‘pitteddhre’ si cuociono in forno e, quando la pasta si presenta croccante, si estraggono. Nella tradizione familiare, una volta fredde, venivano conservate in scatole di latta o nelle classiche capaseddhre.
- Pitteddhe: tipico dolce salentino con mostarda d’uva (puglia.com);
- Le ‘pitteddhre’ su Wikipedia.