Puccia alla spasa

Puccia alla tajedda

La “puccia alla spasa” è una preparazione che prende il nome dalla teglia in cui viene cotta. Infatti, la “spasa” (o “tajedda”) è una tipica teglia tonda di alluminio dai bordi piuttosto alti che veniva utilizzata all’inizio del secolo scorso per cuocere, oltre a questa focaccia, tutta una serie di preparazioni all’interno del forno a legna. Fonti orali dicono che questa preparazione veniva disposta all’interno di teglie personalizzate proprio perché venivano portate a cuocere all’interno dei forni comuni o degli amici e famigliari che ne avevano uno, di conseguenza c’era la necessità di avere un contenitore che potesse fare in modo che la preparazione fosse riconosciuta. Questa puccia veniva preparata come piatto sostanzioso che facilmente poteva essere trasportato dai contadini che la mattina presto andavano nei campi e tornavano in tarda serata. Questa focaccia di grano è tradizionalmente condita sia all’interno che all’esterno con pomodori di varietà ‘Manduria’ (Solanum lycopersicum L.), olive ‘Celline’, capperi, sponsali o cipolla (Allium cepa L.) e acciughe.

Si presenta come una focaccia alta, compatta, sostanziosa e molto saporita. L’impasto è liscio e piuttosto morbido, difatti viene lavorato all’interno di una ciotola e lasciato lievitare. Fonti orali riportano che “la puccia alla spasa” è spesso preparata anche con patate all’interno dell’impasto, in quanto usanza derivante tradizionalmente dalla cucina povera regionale.

Aspetti nutrizionali

Valore energetico: 335 kcal
Valori in grammi (g) per 100 g di parte edibile

Bibliografia