Ruchetta

Sinonimi: rucola, rucula e ruca. 

Nomi dialettali di Diplotaxis tenuifolia: a rochele, àrucula, ruca, rùcula cresta, rucula gialla, rucula servaggia, rucula tarantina, rùgula, rucoletta, r’cuacce, ruc’, ròcl, ruchele, ruche

Nomi dialettali di D. erucoides: a rapodde, cemescazziette, cime de ciucce, maraiole, marasciule.

Con il termine “rucola” vengono indicate diverse specie appartenenti alla famiglia Brassicaceae.

In Puglia sono presenti allo stato spontaneo:

• rucola selvatica (D. tenuifolia);

• ruchetta violacea (D. erucoides);

• ruchetta minore (D. viminea);

• ruchetta dei muri (D. muralis, specie ibrida tra D. tenuifolia e D. viminea).

Quelle più importanti, perché coltivate o perché utilizzate per l’alimentazione, sono riconducibili essenzialmente a due generi: il genere Eruca, cui appartiene la specie E. vesicaria (L.) Cav. (prima designata E. sativa Miller), comunemente chiamata “rucola coltivata”, e il genere Diplotaxis con le due specie più utilizzate, delle oltre 30 appartenenti al genere, la “rucola selvatica” e la ”rucola dei muri” (meno adatta alla coltivazione per il suo habitus procombente). 


Nel Sud Italia, i due generi, pur facendo parte della flora spontanea, presentano una distribuzione geografica diversa: Eruca spp. sembra essere meno diffusa e risulta presente soprattutto nelle aree interne, Diplotaxis spp. è largamente presente in tutte le zone e in particolare lungo le coste, ma è più rara nelle zone interne e al di sopra dei 400 m sul livello del mare, anche se esistono alcune eccezioni (Pignone, 1997).

La ruchetta selvatica è presente in Italia da lunghissimo tempo. È stata segnalata per la prima volta da Petrollini e Cibo nel 1550. Nel territorio di Barletta (BAT) la ruchetta selvatica viene chiamata ruca, come attesta Bruni già nel 1857. Nel monastero di S. Agnese a Trani (BAT) alcuni documenti del 1790 riportano che la ruca veniva consumata.

Bianco ha dedicato un capitolo alla rucola coltivata nel libro “Orticoltura” (Bianco e Pimpini, 1990). A pagina 460 è riportata una foto che segnala le due specie maggiormente diffuse in Puglia (fig. 1).

La storia della ruchetta selvatica è stata tracciata da Raymond  (2007). Con riferimento alla Puglia si veda il libro “Piante spontanee nella cucina tradizionale molese” (Bianco et al., 2009).

In Puglia era ed è diffuso l’uso come condimento del classico “pane, acqua e sale ” o delle frise  (pane a tarallo spaccato e cotto due volte al forno), oppure in insalata con i pomodorini o con le patate lesse. 

Al dettaglio e all’ingrosso. Presente in numerose aziende di produzione, anche per la IV gamma.
  • Progetto regionale “Biodiversità delle specie orticole della Puglia” - BiodiverSO (PSR Puglia 2007-2013 - Misura 214/4 sub-azione “Progetti integrati per la biodiversità”). 

Aspetti nutrizionali

Valore energetico: 28 kcal
Valori in grammi (g) per 100 g di parte edibile

Foto gallery

Bibliografia