Salicornia sott'olio
Savsodd.
- Descrizione sintetica del prodotto
- Processo produttivo
- Storie e tradizione
- Tipologia di commercializzazione
- Iniziative di promozione
La ‘salicornia’ ha radici profonde nelle tradizioni della nostra regione. Nei dialetti pugliesi, infatti, tale pianta è da sempre nota con i termini più disparati: savezudde, salsodda, salissia, sanzariello, sàusa (a Manduria e dintorni). In realtà, molti di questi termini indicano anche altre specie di piante alofite eduli (nella fattispecie il Crithmum maritimum o finocchio marino) che vengono spesso confuse o più spesso assimilate in un’unica macro-categoria dalla tradizionale classificazione vernacolare. Fin da un passato molto antico le principali alofite mediterranee venivano sfruttate sia per le proprietà terapeutico-alimentari sia per la produzione di soda previa incinerazione delle foglie.
In Puglia la tradizione del consumo alimentare di salicornia è diffusa soprattutto lungo la costa adriatica (pensiamo al consumo storico da parte delle suore di S. Maria degli Angeli a Brindisi) ma è in provincia di Foggia e in particolare nella cimosa litoranea tra i laghi di Lesina e Varano e Margherita di Savoia che l’uso è più radicato e diffuso fino ai giorni nostri.
La ‘salicornia’ è, inoltre, citata nel libro “S. Nicandro, le tradizioni, i piatti, i giochi, i mestieri di una volta” (Lordi, 1993), che ne attesta il legame col territorio.
- "Festa del Pane e della Salicornia" il 30 luglio a Cagnano Varano (FG);
- Progetto regionale “Biodiversità delle specie orticole della Puglia” - BiodiverSO (PSR Puglia 2007-2013 - Misura 214/4 sub-azione “Progetti integrati per la biodiversità”);
- La ‘salicornia’ nella puntata di Linea Verde del 10 luglio 2016, raccontata da Daniela Ferolla nel suo viaggio in Puglia.