Sedano di Torrepaduli
Làcciu de Turre.
- Descrizione sintetica del prodotto
- Processo produttivo
- Storie e tradizione
- Tipologia di commercializzazione
- Iniziative di promozione
In passato, a metà agosto, in occasione dei festeggiamenti in onore di San Rocco, era comune trovare banchetti per la vendita del Sedano di Torre Paduli.
Mannarini (1914) identificava la presenza nel Salento di Apium graveolens L. var brachyphillum che gli ortolani distinguevano in: sedano verde, che richiede cure di imbianchimento; sedano bianco (che richiede una semplice rincalzatura per imbianchire); sedano rosso, noto anche col nome dialettale di "sellaru mbriacu", con striature violacee su coste e foglie. Sedano di Torrepaduli è un'antica varietà che gli stessi contadini del luogo consideravano già estinta. Un tempo, era protagonista di numerose fiere locali e la sua produzione sosteneva il fabbisogno alimentare di tutto il comprensorio. La sua denominazione identificava l'area di maggior coltivazione; infatti, la frazione Torrepaduli ricade nell’area dei Paduli, una contrada molto estesa che, oltre al comune di Ruffano, interessa anche Supersano, Nociglia, Miggiano e Montesano. Tale contrada era caratterizzata da acquitrini temporanei o perenni, da invasi naturali e artificiali, dove l'acqua non mancava mai, perciò ideale per colture ortive e da fibra (lino e cotone).
- Progetto regionale “Biodiversità delle specie orticole della Puglia” - BiodiverSO (PSR Puglia 2007-2013 - Misura 214/4 sub-azione “Progetti integrati per la biodiversità”);
- Già dal 2016, la comunità di Ruffano si è attivata per recuperare custodi e germoplasma da moltiplicare e rivitalizzare. L'Amministrazione comunale, da due anni, propone il "sedano di Torrepaduli" come prodotto tipico del territorio e della fiera di San Rocco (l’ultima il 16 agosto 2019), patrono della piccola frazione del comune di Ruffano (fig. 2, 3, 4).