Vaccino
- Descrizione sintetica del prodotto
- Processo produttivo
- Storie e tradizione
- Tipologia di commercializzazione
- Iniziative di promozione
Il latte crudo di vacca viene filtrato direttamente in caldaie di rame stagnato o acciaio, attraverso teli di cotone a trama fine o un colino a rete fine, e portato, a fuoco diretto, alla temperatura di 35-40 °C; successivamente viene addizionato caglio liquido di vitello.
La coagulazione avviene in 30-60 minuti e, dopo 10 minuti circa di rassodamento, il coagulo è rotto manualmente o con uno spino di legno (“ruotolo”). Le dimensioni finali dei grumi caseosi variano per il prodotto da consumare fresco rispetto a quello da stagionare: nel primo caso le dimensioni sono assimilabili alla mandorla o alla nocciola, nel secondo a quelli di un chicco di grano. Si lascia maturare la cagliata sotto siero per 10-20 minuti per il formaggio fresco, mentre per 35-40 minuti per quello da stagionare.
La cagliata è estratta manualmente, mediante rovesciamento della caldaia con l’ausilio delle fiscelle, e posta su carrelli o tavoli di legno o di acciaio inossidabile, dove è lasciata spurgare per 20-30 minuti per il prodotto fresco, mentre per 40-60 minuti per quello stagionato. In seguito, la pasta è porzionata a mano e posta nelle fiscelle di plastica o di giunco. Una volta riempite, le forme vengono sistemate su tavoli di legno o acciaio inossidabile inclinati, dove vengono pressate manualmente e rivoltate periodicamente.
Nella stessa giornata di produzione, le forme sono immesse nella scotta a 70-85 °C proveniente dalla contemporanea produzione della ricotta.
La salatura è eseguita manualmente distribuendo sale grosso sui piatti, avendo cura di rigirarli periodicamente nell’arco di 24 ore, oppure immergendo le forme in salamoia satura per 2-4 ore per ogni chilo di prodotto.
- Degustato in sagre e feste paesane, anche come ingrediente di pietanze tradizionali;
- Il ‘vaccino’ sul portale dei formaggi italiani, formaggio.it.