Semola battuta
Mambricoli (Lucera), malembànde (Manfredonia), Millefanti.
- Descrizione sintetica del prodotto
- Processo produttivo
- Storie e tradizione
- Tipologia di commercializzazione
- Iniziative di promozione
Tipologia di pasta fresca che si presenta sotto forma di chicchi di riso dalla forma disomogenea e frammentata, di colore giallo intenso e consistenza fresco umida. La cottura viene effettuata in brodo.
Impasto della semola di grano duro con acqua, uova, pecorino, sale e prezzemolo. Dopo miscelazione degli ingredienti, l’impasto viene tagliato con coltelli fino ad ottenere pezzetti di forma irregolare. Si ottiene così una pastina di dimensioni molto piccole, come chicchi di riso.
La semola battuta è riconosciuta da lungo tempo come prodotto tradizionale della provincia di Foggia, le cui metodiche di preparazione sono state tramandate di generazione in generazione. È stato ipotizzato che tale tipologia di pasta possa risalire al XV-XVI secolo a seguito di una ricetta reinterpretata dal cuoco pontificio Bartolomeo Scappi.
La tradizione vuole che la semola battuta si mangi il giorno di Santo Stefano, però a Foggia è comune prepararla tutto l’anno: è il must quando si tratta di accompagnare brodi, sia di tipo vegetale che di carne. Secondo alcuni, la semola battuta è stata ribattezzata come il “cous cous pugliese”.
Vendita diretta in azienda.
- La ‘semola battuta’ è sovente preparata in occasione di fiere e sagre di paese, in particolar modo nella provincia di Foggia. Un esempio è l’evento “Borgo in festa”, tenutosi a Borgo Incoronata (FG) nel 2018 dove, tra gli altri prodotti, erano offerti ai visitatori assaggi di ‘semola battuta’ al sapore di mare;
- La ‘semola battuta’ sul portale di promozione della regione Puglia, puglia.com;
- La ‘semola battuta’ tra i prodotti della cucina foggiana su Wikipedia.
Aspetti nutrizionali
Valore energetico: 301 kcal
Valori in grammi (g) per 100 g di parte edibile